Israel Kalk
http://lod.ehri-project-test.eu/units/it-002845-st0006 an entity of type: Record
Israel Kalk
Israel Kalk
8
buste
149
fascicoli
14
album
999
fotografie
1
scatola
L'archivio di Israel Kalk è costituito nella sua maggioranza dalle carte relative all'organizzazione della Mensa dei Bambini di via Guicciardini (carteggio generale, corrispondenza con le autorità e con gli internati, circolari agli oblatori, modulistica, richieste di assistenza, scritti con impressioni sulla vita che si svolgeva all'interno del Campo che Kalk appuntava su fogli sparsi note a margine, foglietti sull'attività agricola e sportiva, sul commercio, sull'insegnamento privato) e da fotografie che ritraggono i bambini durante la mensa, le feste religiose ebraiche, le gite, o altri momenti di libero svago, a cui spesso sono allegate lettere destinate agli oblatori a testimonianza di ciò che l'ente benefico svolse; sono conservate inoltre fotografie sugli alloggi di emergenza dei profughi ebrei venuti in Italia dai campi di concentramento nazisti, dopo la loro liberazione: presumibilmente l'associazione si occupava dell' assistenza a questi profughi, fino alla loro partenza per la Palestina. Con le sue carte, fotografie, cartoline illustrate, disegni sul tema dell'internamento dei profughi ebrei stranieri in Italia, questo archivio rappresenta un prezioso tassello nel vasto ambito della storia generale della Shoah. La parte relativa a Ferramonti di Tarsia è uno dei rari complessi documentari coerenti che riguardano la vita in un campo di internamento in Europa sotto il regime fascista. Il campo fu il primo di tale genere liberato dalle armate alleate nell'Europa occupata, il 14 settembre 1943. Come in ogni luogo di prigionia ebraico (si ricordi innanzitutto l'organizzazione interna del ghetto di Varsavia), pur nelle difficoltà dovute all'oppressione nazista e fascista, anche a Ferramonti si creò una vita ebraica associata, con scuole, momenti di svago collettivo, Talmud Torà, riunioni di preghiera, biblioteca, laboratori artigiani e altro. Tra i documenti, si citano: le statistiche compilate dagli internati, gli statuti delle istituzioni presenti quali il tribunale del campo, del comitato di assistenza e della sinagoga, le informazioni sulle innumerevoli attività professionali svolte ( più di 100), l'ordinamento scolastico ( di cui abbiamo la cronaca, i verbali del consiglio degli insegnanti, le circolari della direzioni ai genitori e insegnanti, disegni), le manifestazioni culturali, le festività religiose e i premiati dei concorsi letterari. Il complesso documentario è costituito sia da originali, manoscritti o dattiloscritti, che da fotocopie, ciclostilati, riproduzioni fotografiche e copie anastatiche. Salvo qualche raro caso, i documenti originali si trovano in un buono stato di conservazione, mentre le fotocopie, soprattutto quelle eseguite su carta lucida acida, stanno perdendo via via di leggibilità e necessitano perciò di un adeguato intervento di digitalizzazione, già peraltro in essere per tutto il fondo. Spesso la documentazione si presenta in forma doppia e tripla. Esistono ad esempio tre esemplari degli album fotografici relativi alla Mensa dei bambini e di Ferramonti Tarsia, che tra loro presentano minime differenze. Ciò è spiegabile col fatto che Kalk non volendo smembrare la documentazione ai fini della stesura del volume, pensò di usufruire di copie da tenere a portata di mano durante la redazione dei capitoli La documentazione è in 7 lingue diverse: italiano (la maggior parte), tedesco (buona parte), yiddish, ebraico, serbocroato, inglese e francese. La traduzione è stata fatta solo per quelle parti documentarie che Kalk intendeva pubblicare interamente in appendice.L'archivio di Israel Kalk è costituito nella sua maggioranza dalle carte relative all'organizzazione della Mensa dei Bambini di via Guicciardini (carteggio generale, corrispondenza con le autorità e con gli internati, circolari agli oblatori, modulistica, richieste di assistenza, scritti con impressioni sulla vita che si svolgeva all'interno del Campo che Kalk appuntava su fogli sparsi note a margine, foglietti sull'attività agricola e sportiva, sul commercio, sull'insegnamento privato) e da fotografie che ritraggono i bambini durante la mensa, le feste religiose ebraiche, le gite, o altri momenti di libero svago, a cui spesso sono allegate lettere destinate agli oblatori a testimonianza di ciò che l'ente benefico svolse; sono conservate inoltre fotografie sugli alloggi di emergenza dei profughi ebrei venuti in Italia dai campi di concentramento nazisti, dopo la loro liberazione: presumibilmente l'associazione si occupava dell' assistenza a questi profughi, fino alla loro partenza per la Palestina. Con le sue carte, fotografie, cartoline illustrate, disegni sul tema dell'internamento dei profughi ebrei stranieri in Italia, questo archivio rappresenta un prezioso tassello nel vasto ambito della storia generale della Shoah. La parte relativa a Ferramonti di Tarsia è uno dei rari complessi documentari coerenti che riguardano la vita in un campo di internamento in Europa sotto il regime fascista. Il campo fu il primo di tale genere liberato dalle armate alleate nell'Europa occupata, il 14 settembre 1943. Come in ogni luogo di prigionia ebraico (si ricordi innanzitutto l'organizzazione interna del ghetto di Varsavia), pur nelle difficoltà dovute all'oppressione nazista e fascista, anche a Ferramonti si creò una vita ebraica associata, con scuole, momenti di svago collettivo, Talmud Torà, riunioni di preghiera, biblioteca, laboratori artigiani e altro. Tra i documenti, si citano: le statistiche compilate dagli internati, gli statuti delle istituzioni presenti quali il tribunale del campo, del comitato di assistenza e della sinagoga, le informazioni sulle innumerevoli attività professionali svolte ( più di 100), l'ordinamento scolastico ( di cui abbiamo la cronaca, i verbali del consiglio degli insegnanti, le circolari della direzioni ai genitori e insegnanti, disegni), le manifestazioni culturali, le festività religiose e i premiati dei concorsi letterari. Il complesso documentario è costituito sia da originali, manoscritti o dattiloscritti, che da fotocopie, ciclostilati, riproduzioni fotografiche e copie anastatiche. Salvo qualche raro caso, i documenti originali si trovano in un buono stato di conservazione, mentre le fotocopie, soprattutto quelle eseguite su carta lucida acida, stanno perdendo via via di leggibilità e necessitano perciò di un adeguato intervento di digitalizzazione, già peraltro in essere per tutto il fondo. Spesso la documentazione si presenta in forma doppia e tripla. Esistono ad esempio tre esemplari degli album fotografici relativi alla Mensa dei bambini e di Ferramonti Tarsia, che tra loro presentano minime differenze. Ciò è spiegabile col fatto che Kalk non volendo smembrare la documentazione ai fini della stesura del volume, pensò di usufruire di copie da tenere a portata di mano durante la redazione dei capitoli La documentazione è in 7 lingue diverse: italiano (la maggior parte), tedesco (buona parte), yiddish, ebraico, serbocroato, inglese e francese. La traduzione è stata fatta solo per quelle parti documentarie che Kalk intendeva pubblicare interamente in appendice.
Il fondo completo di documenti di diversa natura sulla persecuzione degli ebrei in generale e in particolare sui campi di sterminio nazisti è stato suddiviso dallo stesso Kalk in 12 serie che corrispondono al piano di strutturazione previsto per il libro: grazie a questo sistema razionale era facile trovare il materiale necessario alla stesura dei capitoli. Principio cardine dei lavori di riordino e inventariazione del fondo è stato, pertanto, il mantenimento dell'ordine voluto dall'autore:1. La Mensa dei bambini di Milano con sezioni nei campi di concentramento;2. Ferramonti di Tarsia; 3-4. III-IV Confino libero e altri campi;5. V Odissea del Pentcho;6. VI Circolari, allocuzioni e corrispondenza;7. VII Testimonianze e documentazione;8. VIII Bozzetti letterari e disegni degli internati a Ferramenti di Tarsia;9. IX Razzismo, sterminio nazista, resistenza;10. X Incontri e congressi nel dopoguerra;11. XI Profughi ebrei in Austria e in Italia nell'immediato dopoguerra.12. MiscellaneaL'intervento di maggiore consistenza ha riguardato l'attribuzione a ciascuna unità archivistica di un"titol" qualora il fascicolo ne fosse sprovvisto e la sistemazione cronologica delle carte all'interno dell'unità di conservazione. Ogni serie, contraddistinta da un numero romano, si compone di fascicoli - contenenti carte raggruppate in base a singoli argomenti secondo un criterio logico - e da album fotografici, anch'essi distinti da una segnatura originale formata da un numero romano seguito da una lettera alfabetica maiuscola (es. I, A). Trattandosi di un fondo chiuso si è provveduto all'attribuzione di una numerazione a catena per i fascicoli cartacei e una diversa numerazione ma progressiva per gli album fotografici. Un aspetto particolare riguarda l'arco cronologico delle carte: l'intero fondo pur essendo compreso fra gli anni quaranta e gli anni ottanta, presenta un'importante lacuna rispetto agli anni '50 e '60, dovuto al fatto che la maggior parte della documentazione è stata prodotta negli anni del periodo bellico, ripresa da Kalk solo negli anni settanta. Si segnala inoltre la presenza di un inventario particolareggiato a cura di Klaus Voigt, pubblicato in Storia in Lombardia, quadrimestrale dell'Istituto Lombardo per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, a.IX, n.2/1990 - edizione speciale del Comitato per il progetto Kalk.Il fondo inventariato e digitalizzato conta circa 1 metro lineare e si compone di 3.638 carte raccolte in 149 fascicoli suddivisi in 8 buste e 999 fotografie distribuite tra i fascicoli cartacei e i 12 album fotografici. Tutta la documentazione inventariata ai sensi dell'articolo 13, commi a) e b) del D. Lgs. 42/2004 Codice dei beni culturali e del paesaggio, in originale e in buono stato di conservazione, è stata completamente ricondizionata al fine di garantirne la consultabilità a fini storici.