Archivio di Stato di Potenza

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Archivio di Stato di Potenza 
L’Archivio di Stato di Potenza è il più antico e fra i più prestigiosi istituti culturali della Basilicata. La sua nascita si può far risalire al decreto 22 ottobre 1812 n. 1524, il quale stabilì l’istituzione di un archivio in ciascuna provincia del regno di Napoli. Nel 1932, per effetto del regio decreto 22 settembre n. 1391, la denominazione dell’Istituto mutò in quella di Archivio provinciale di Stato. Contemporaneamente, fu ripreso in considerazione il progetto di costruire una nuova sede per l’Archivio. Nel 1936 la Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna risultò vincitrice dell’appalto concorso bandito dall’Amministrazione provinciale di Potenza con il progetto dell’architetto romano Ernesto Puppo. L’edificio, costruito ai piedi di una scarpata a valle dell’attuale corso Garibaldi, costituisce una delle più pregevoli testimonianze dell’architettura del Novecento a Potenza. Esso fu terminato nel 1939 e le operazioni di trasferimento del materiale archivistico ebbero inizio nel mese di giugno del 1940. Nella nuova struttura trovarono posto sia gli uffici della Sezione di Archivio di Stato di Potenza - come si chiamava allora l’istituto per effetto della legge 22 dicembre 1939 n. 2006 -, che quelli del Provveditorato agli Studi e della Biblioteca Provinciale. La Sezione di Archivio di Stato di Potenza dispose finalmente di una sede adeguata in cui poterono essere riuniti i fondi archivistici prima dispersi, acquisiti nuovi fondi e compiuti diversi lavori di riordinamento (FIG. 5). Con d.p.r. 30 settembre 1963 n. 1409 l’Istituto ha assunto l’attuale denominazione di Archivio di Stato di Potenza. 
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L'Archivio conserva gli archivi e i documenti prodotti dalle magistrature dell’Antico Regime e dagli uffici giudiziari, amministrativi e finanziari dello Stato istituiti nella provincia di Basilicata a partire dal 1806. Per molti aspetti, l’Istituto ha la fisionomia di “archivio regionale”: infatti, costituendo la Basilicata un’unica provincia sino al 1927, nell’Archivio del capoluogo lucano sono confluite le carte di uffici che avevano competenza sull’intera estensione dell’attuale territorio regionale. Solo in seguito all’entrata in funzione, nel 1955, della Sezione di Archivio di Stato di Matera, l’Istituto archivistico ha cominciato a conservare i documenti prodotti dagli uffici statali della sola provincia di Potenza. 

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Alla funzione della conservazione sono collegati altri importanti compiti istituzionali, tra i quali: - l'ordinamento degli archivi e la compilazione dei relativi inventari, indici, elenchi di consistenza, guide particolari e tematiche (i vari strumenti di ricerca, cioè, che rendono possibile la consultazione dei documenti); - il restauro e la digitalizzazione del materiale documentario; - l’assistenza ai ricercatori in sala di studio e le ricerche per corrispondenza; - l’attività didattica; - iniziative di ricerca scientifica e di valorizzazione del patrimonio archivistico (studi, pubblicazioni, mostre, conferenze etc.) anche in collaborazione con altri istituti culturali. Inoltre, rappresentanti dell’Istituto fanno parte delle Commissioni di sorveglianza istituite presso ogni ufficio statale. Tali Commissioni svolgono un ruolo molto importante, in quanto selezionano i documenti ritenuti degni di conservazione permanente che, se riguardano affari cessati da oltre 30 anni, possono essere versati – cioè trasferiti – all’Archivio di Stato. 

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