Comitato Ricerche Deportati Ebrei. CRDE
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Comitato Ricerche Deportati Ebrei. CRDE
Il Comitato di ricerche dei deportati ebrei (CRDE) nacque a Roma nel luglio 1944 per iniziativa dell'Unione delle comunità israelitiche italiane (UCII) (vd. busta 1, fascicolo 1) allo scopo di raccogliere informazioni utili al ritrovamento dei deportati, ottenere aiuti dalle autorità civili, militari, politiche e private, fornire assistenza morale e materiale alle famiglie dei deportati. A partire dal giugno 1945 l'arrivo a Roma dei primi superstiti dai campi di concentramento e di sterminio permise l'avvio della raccolta delle loro testimonianze: il CRDE fu il luogo in cui famigliari e conoscenti portarono notizie, documenti, immagini dei loro cari scomparsi chiedendo aiuto per il loro ritrovamento. Le ricerche furono possibili grazie ai rapporti stabiliti dal Vitale con la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero degli esteri, il Ministero dell'assistenza post - bellica, il Ministero della guerra, le ambasciate italiane a Mosca (cfr. busta 7, fascicolo 42) a Varsavia e a Parigi, le autorità alleate e la Croce rossa internazionale. La presidenza e vicepresidenza furono affidate in un primo tempo a Marco Segre e a Laura Della Seta; poi nel maggio del 1945 furono nominati rispettivamente Massimo Adolfo Vitale - di cui si conservano gli atti della sua missione in Polonia (cfr. busta 1, fascicoli 3 e 4) e Attilio Ascarelli. Nel 1953 Vitale riuscì a compilare un elenco delle vittime contando 7.496 deportati dall'Italia e dalle isole egee. Tutto il materiale raccolto fu ordinato e costituì la base dell'diffuso in forma dattiloscritta.L'eredità del CRDE venne raccolta e continuata dal Centro di documentazione ebraica contemporanea (CDEC), nato nel 1955 per impulso della FGEI e posto sotto l'egida dell'Unione delle comunità israelitiche (UCII).
Comitato Ricerche Deportati Ebrei. CRDE